Le tre sottospecie italiane, si differenziano anche dal punto di vista altimetrico: - La ssp. calabrica si rinviene in tre zone distinte: Sila, Aspromonte ed Etna settentrionale. In Calabria si rinviene fra i 900 ed i 1600 m l.m.. I popolamenti vegetano su suoli derivati da graniti o scisti profondi e raggiungono dimensioni (anche 30 m di altezza) e longevità notevoli. Le precipitazioni nell’area sono comprese fra i 1400 e i 1800 mm annui. - La ssp. italica è anche nota come il Pino di Villetta Barrea. Prende questo nome poiché i popolamenti più rappresentativi si rinvengono in Abruzzo, in alta Val di Sangro, vicino l’abitato di Villettà Barrea. Si rinviene anche in Campania, Basilicata e Calabria. L’altitudine varia fra i 1000 ed i 1350 m l.m.. Vegetano si suoli derivati da dolomie e raramente superano i 15 m. Le precipitazioni sono di 1400 mm annui. - La ssp. austriaca si rinviene in Veneto ed in Friuli. Tranne la stazione di costiera di Legnano, i popolamenti si ritrovano fra i 200 e i 1500 m l.m.. I suoli sono calcarei e dolomitici e difficilmente i popolamenti superano i 20 m di altezza. Le precipitazioni sono di 1700-3000 mm annui. Il pino nero è una specie pioniera, eliofila, frugale, resiste alla siccità del terreno. Inoltre particolare interessante è la sua capacità di miglioramento delle condizioni di fertilità dei terreni degradati, grazie alla sua lettiera. Queste sue proprietà la hanno resa una delle specie più usate nei rimboschimenti in aree degradate.
A seconda della stazione e della sottospecie il portamento cambia. La ssp. austriaca si presenta come un albero grande, conico, e chioma densa (25-35m di altezza). La ssp. laricio ha la chioma di forma conica, più slanciata e leggera, con i rami orizzontali e altezza fino a 40 m. La ssp. italica ha forma piramidale e può raggiungere i 15-20 m di altezza.
Le foglie aghiformi lunghe fino a 15 cm, disposte in paia. Nella ssp. austriaca sono di colore verde scure, rigide, ricurve e pungenti. La ssp. laricio ha le foglie grigio verdi, flessibili, ritorte con la punta meno pungente. La ssp. italica ha le foglie più corte, rigide e pungenti. I rametti sono di colore nocciola-giallastri.
I fiori maschili, gialli, e femminili, rossi, sono raggruppati in grappoli separati sui rami giovani dalla tarda primavera all’inizio dell’estate. Gli strobili sono marroni, oviformi e lunghi 3-8 cm.
Quasi nera, squamosa e scanalata. I rami superiori sono scuri, bruno nerastri. Nella ssp. laricio è grigia e si fessura e desquama con l’età.
Bernetti G., 1995, Selvicoltura Speciale, Utet – Torino
Chiusoli A. et al., 1993, Alberi ed arbusti d’Italia, Ed. di Selezione dal Reader’s Digest S.p.a. – Milano
Coombes A., 2006, Alberi, Ed. Dorling Kindersley Handbook.
Poluing O., 1997, Guida degli alberi ed arbusti d’Europa, Ed. Zanichelli – Bologna
http://www.pescasseroli.net/villetta_barrea.php
http://www.consiglio.basilicata.it/pubblicazioni/alberi/alberi-09.pdf
Foto: Giorgio Carrozzini - Pini neri nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (La Camosciara.)
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