Il pino silvestre necessita di clima continentale. È molto resistente alle minime invernali assolute, ma ha bisogno di un periodo vegetazionale caldo ma non troppo lungo. L’ottimo si rinviene nel nord est europeo, mentre sulle Alpi si rifugia nella fascia montana. Arriva sino al limite della vegetazione arborea in due eccezioni: in Engadina, dove è presente un ecotipo simile per longevità e sviluppo ai popolamenti scandinavi, e sulle alpi marittime. È una specie pioniera, eliofila, resistente alla siccità, capace di rinnovarsi solo allo scoperto con poca concorrenza e totalmente indifferente al rispetto alla basicità o acidità dei suoli, purché poveri. La rinnovazione naturale in massa si ha dopo incendi o eventi naturali catastrofici, rinnovazione sporadica si ha in aree aride e terreni molto scadenti.
A seconda della stazione, l’albero può assumere la forma di albero di prima grandezza (fino a 30m), con chioma espansa se isolato. In gruppo assume da giovane forma stretta e con rami regolari. Con l’età il profilo si altera: i rami bassi cadono e la chioma si appiattisce.
Le foglie aghiformi, lunghe da 3 a 7 cm, leggermente spiralate, disposte in paia, da blu-verde e blu-grigie. I rametti sono prima giallo verdognoli, poi bruni grigiastri
I fiori maschili, gialli, e femminili, rossi, sono raggruppati in grappoli separati sui rami giovani dalla tarda primavera all’inizio dell’estate. Gli strobili hanno forma conica e sono lunghi 7,5 cm marroni a maturità. I semi sono alati.
Porpora grigia si sfalda in lamine irregolari arancione dal basso verso l’alto. La parte superiore del fusto ed i rami sono di colore rosso ruggine.
- Bernetti G., 1995, Selvicoltura Speciale, Utet – Torino Chiusoli A. et al., 1993
- Alberi ed arbusti d’Italia, Ed. di Selezione dal Reader’s Digest S.p.a. – Milano Coombes A., 2006
- Alberi, Ed. Dorling Kindersley Handbook. Poluing O., 1997
- Guida degli alberi ed arbusti d’Europa, Ed. Zanichelli – Bologna