L’atmosfera è un corpo gassoso nel quale, oltre alle molecole di gas, sono sospese
molecole di acqua sottoforma di vapore. L’atmosfera è sottoposta all’irraggiamento solare che, nel corso del giorno e delle stagioni, ne muta la temperatura. Giacché l’atmosfera si comporta come qualsiasi altro corpo gassoso essa è soggetta a variazioni di pressione le quali sono in stretta relazione con la temperatura.
Quando due aree dell’atmosfera con temperature e pressioni differenti si incontrano cominciano a scambiarsi masse di aria dando il via alla formazione dei venti. Più precisamente l’area di bassa pressione comincia a risucchiare aria presente dall’area ad alta pressione e più in particolare l’aria fredda essendo più pesante scivola sotto l’aria calda che è più rarefatta di conseguenza più leggera.
Le masse di aria si possono muovere su due piani contemporaneamente: su un piano verticale come nel caso dell’aria fredda che si insinua sotto le masse di aria calda e orizzontalmente producendo dei moti circolari.
Oltre ai venti che nascono dall’incontro di masse ad alta e bassa pressione esistono venti che si sviluppano nel corso delle ventiquattro ore di una giornata.
l principio, che qui spieghiamo brevemente, è comunque abbastanza semplice. I pendii rocciosi della montagna, esposti al sole della mattina, tendono a riscaldarsi più rapidamente dei prati di fondovalle (che rimangono in ombra più a lungo). L’aria a contatto con il pendio si riscalda diventando più rarefatta e più leggera. La conseguenza è che l’aria calda comincia a salire. Per effetto del risucchio l’aria fredda presente nel fondovalle tende a salire dando origine a quella che viene normalmente chiamata “brezza di fondovalle”. I venti provenienti dal fondovalle tendono ad affievolirsi con il trascorrere delle ore fino quando nel primo pomeriggio
in montagna sembra realizzarsi una calma piuttosto piacevole. Quando, invece, alla sera il pendio si raffredda anche l’aria tende a diventare più fredda comprimendosi e diventando più pesante: l’aria comincia a scendere nel fondo valle. Qui nel fondo valle l’aria che nel corso della giornata si era riscaldata tende a salire lasciando il posto all’aria fredda.
Nonostante queste teorie si presti attenzione al fatto che ciascuna zona montuosa vive di un suo microclima particolare e non sempre questa regola viene rispettata su tutti i versanti di una montagna.
Una buona pratica è quella di conoscere il movimento delle masse di aria partendo dall’osservazione concreta dei venti dominanti e di quelli che si generano nell’arco elle 24 ore. Durante la stagione estiva, per capire da dove provengono i venti dominanti, è sufficiente esaminare la vegetazione, le chiome degli alberi e degli arbusti. Durante la stagione invernale invece sarà già buona cosa osservare dove si sono formate le cornici di neve.
In ultimo è utile chiedere alle genti locali quali sono i venti principali della zona, questo infatti può rivelarsi il miglior modo per comprendere i movimenti del vento nel luogo che si intende esplorare oltre che per procurarsi delle nuove amicizie.